Veronesi in cammino verso Lisbona, “assaggio” a Santiago de Compostela

Nella città spagnola primi incontri internazionali per i 50 camminatori

 

La seconda tappa del pellegrinaggio a piedi che vede coinvolti 50 ragazzi veronesi dai 18 ai 30 anni in cammino verso la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona è dedicata oggi alla conoscenza dei luoghi storici, culturali e spirituali di Santiago de Compostela.

In città il gruppo è arrivato già nel pomeriggio di ieri. Ad accoglierli il parroco don Josè della parrocchia di San Fernando dove hanno trovato ospitalità, e i cuochi di Verona, che dopo tre giorni di viaggio in camper sono riusciti a realizzare un ricco aperitivo di benvenuto, nonostante i partecipanti abbiano dovuto «svaligiare tutti i negozi degli autogrill, gli unici aperti data la festa del patrono», come ci racconta Lucilla, una delle giovani che camminano verso Lisbona con la guida di due sacerdoti, don Riccardo Bodini e don Pietro Busti.

In serata, i giovani hanno partecipato alla celebrazione della messa di inizio pellegrinaggio nella chiesetta di Santa Maria del Cammino. La chiesa accoglie ogni giorno 200/300 pellegrini italiani al termine del loro Cammino. Ed è qui che padre Fabio Pallotta, prete italiano dei Guanellini, celebra ogni mattina alle 10 la messa accompagnata da una catechesi.

Il gruppo nella chiesa di Santa Maria del Cammino

 

I ragazzi hanno vissuto un momento di festa per il santo Patrono, partecipando in piazza de la Quintana, a fianco alla cattedrale di Santiago, a un concerto con persone provenienti da tutto il mondo. Tra questi, anche un gruppo di americani diretti alla Gmg, con i quali i veronesi hanno subito stretto amicizia.

I giovani sono carichi ed entusiasti per le giornate che si prospettano in cammino verso Lisbona, e questa mattina, svegli di buon’ora, dopo il momento conviviale della colazione, hanno vissuto il momento di preghiera con la Santa Messa celebrata sempre da padre Fabio, assieme a tutti i pellegrini italiani giunti a Santiago. Nell’omelia, il sacerdote ha ricordato loro il significato del termine pellegrinaggio rispetto al termine più comunemente usato di cammino.

Il pellegrinaggio ha una meta. E, diversamente da come si è soliti dire, l’importante non è tanto il cammino ma bensì la meta, il cammino è ciò che ci prepara all’evento che è la meta. Quello che dobbiamo chiedere al Signore è far sì che ogni giorno ci domandiamo: «Per chi ti svegli la mattina e per chi ti addormenti la sera?». Non per cosa, ma per chi. «Dopo Cristo la morte è sconfitta, la domanda quindi diventa cosa vuoi fare e come vuoi vivere la tua vita… Tutto questo spetta a ciascuno di noi».

Tappa obbligatoria per i giovani pellegrini la visita alla Cattedrale di Santiago, dove sono contenute le spoglie mortali di San Giacomo. Al suo interno, uno dei simboli più famosi, il Botafumeiro, il grande incensiere utilizzato in messe solenni e celebrazioni.

Sosta poi in piazza dell’Obradoiro, antistante la Cattedrale. Nella famosa piazza si vedono pellegrini piangere, commuoversi e fare festa quando la raggiungono. I giovani veronesi hanno modo di incontrare e conoscere numerosi pellegrini francesi con i quali l’appuntamento è rimandato proprio a Lisbona.

Foto di gruppo davanti alla Cattedrale di Santiago
condividi su