Festa del Patrono

Verona può farsi carico dell’insicurezza degli altri

Discorso alla città del vescovo Domenico

Durante il Vespro solenne di questa sera, lunedì 20 maggio a San Zeno, in occasione delle celebrazioni zenoniane, il vescovo Domenico ha pronunciato il tradizionale “discorso alla città” davanti a un nutrito numero di fedeli accorsi per venerare il Santo patrono scaligero e radunarsi attorno al suo successore.

Mons. Pompili, ricordando le parole si papa Francesco nella sua visita alla Basilica che ha invitato a sognare Verona, “come la città dell’amore, non solo nella letteratura, ma nella vita”, ha sollecitato i veronesi a farsi costruttori di “un benessere diffuso attraverso l’attenzione ai più fragili”.

“Anche a Verona, che pure è una città benestante, non mancano povertà che non vanno nascoste o dimenticate” ha sottolineato il Vescovo, enumerandone alcune in modo più dettagliato: “gli anziani a basso reddito che non riescono a far fronte alla vita quotidiana, sia per la solitudine, sia per la mancanza di capacità economica. Solo nel 2023 la Caritas ha censito 135 che hanno perso la casa. I lavoratori stranieri, di cui una Città a forte vocazione turistica ha urgente bisogno, non trovano una casa. Così spesso vivono in case abbandonate. I detenuti che senza una rete sociale di supporto e di accompagnamento si trovano solo in difficoltà e con lo stigma della “mela marcia”. Nel 2023 la Caritas ha incontrato 3270 persone con un problema abitativo e di queste 1443 chiedono un posto per dormire. Possiamo insieme provare a fare qualcosa di più?”

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