Sono ufficialmente aperte le porte della nuova abitazione “Casa di Deborah”, inaugurata ieri mercoledì 10 gennaio alla presenza del Vescovo Domenico Pompili e del sindaco Damiano Tommasi e di una folta presenza di autorità cittadine e volontari della casa.
I locali annessi alla Parrocchia di San Nicolò all’Arena, in piazza Mura Gallieno, 5, splendidamente riassettati, sono ora pronti per accogliere i giovani nell’attività di studio, di gioco e di relazione ma anche la cittadinanza per le attività di incontri e seminari.
La Casa di Deborah è il progetto principe e concretizzazione dell’attività culturale della Fondazione “Famiglie per la Famiglia” ed è un luogo di riferimento per adolescenti e “giovani anziani”, in cui tutti si possano sentire accolti e apprezzati oltreché aiutati.
«Questa serie di stanze è stata ripensata e ricreata in forma accogliente – ha commentato il Vescovo Pompili benedicendo la casa – ma perché questi spazi sono destinati ad essere luoghi accoglienti e l’ospitalità la fanno le persone che in essa vi operano e ci mettono del proprio. L’ospitalità credo che sia la forma più alta grazie alla quale ci è dato di uscire dal nostro isolamento e ritrovare il contatto con gli altri».
«Siamo orgogliosi di inaugurare la nuova sede della Casa di Deborah – ha commentato il sindaco Tommasi – che, per una serie di coincidenze, è un simbolo nel cuore della nostra città. Un’iniziativa di accoglienza, di ascolto e di energia positiva nata da un’esperienza difficile, che vuole essere di accompagnamento non solo alle persone che la frequentano, ma anche ai tanti volontari e a coloro che, in rete, stanno portando avanti questo progetto, offrendo quello che possono e quello che si sentono di dare. Ci auguriamo tutti che non sia solo un simbolo, ma anche uno spunto di riflessione che educa, trasmettendo senso di comunità, per essere a disposizione degli altri. Un esempio da seguire per una comunità che vuole essere unita, crescere e rispondere alle esigenze del territorio».