Sabato 23 marzo, presso la Casa diocesana “San Fidenzio” si è tenuta una mattinata di ritiro in preparazione alla Pasqua, dedicato alle persone più anziane.
Il vescovo Domenico Pompili, nella riflessione iniziale, ha sottolineato come proprio l’età anziana sia una virtù cioè una forza da scoprire!
Dopo aver presentato il ritiro come “un momento in cui ci regaliamo un tempo di silenzio, anzi, per essere silenziosi, che è una cosa diversa: fare silenzio sembra essere un’imposizione che viene dall’esterno; esser silenziosi, invece, significa riscoprire che il silenzio già esiste, è già dato ed è rigenerante perché ci fa concentrare su ciò che è veramente essenziale; bisogna semplicemente evitare di affollarlo di rumori inutili, preoccupazioni indigeste, fatiche non superate”.
Quindi ha precisato: “La vecchiaia è una stagione della vita che oggi, in una società dominata dal mito dell’efficienza e del profitto, rischia di essere derubricata in una non-vita, una sorta di pre-morte”; ha un suo profondo significato, una sua originalità, non si tratta di guardare indietro con nostalgia e tristezza, in quanto “il meglio deve ancora venire”. Ha continuato il Vescovo prendendo come esempio Noè e altre persone avanti in età: “La rivelazione biblica ebraico-cristiana assegna agli anziani un compito formidabile, la chiamata a fare la differenza. La vita non è un flusso uniforme e la vecchiaia è una finestra verso la libertà; si fa una vita intera per assecondare le aspettative degli altri, per fare quello che vogliono gli altri, per rimanere nei limiti imposti dall’esterno; nella vecchiaia si può riprendere la questione della propria presenza nel mondo e i temi scottanti dei desideri”.
Ha concluso: “Oltre ad accettare la vecchiaia, si tratta di far crescere la consapevolezza che chi invecchia, non si avvicina alla fine ma al compimento, all’eterno“.