Suicidio assistito o malati assistiti?

La riflessione dei Vescovi del Triveneto

È un chiamata ad assumersi «impegnative responsabilità», su una «questione che ci interpella», la nota intitolata Suicidio assistito o malati assistiti? emanata dai Vescovi e dalla Commissione regionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Triveneto (CET) e frutto di un’ampia riflessione comune sui temi della malattia terminale e del suicidio assistito, che fanno parte dell’attuale dibattito politico e culturale.

“Come Chiesa – si legge nel testo – avvertiamo l’urgenza e il dovere morale di intervenire, in un contesto di confronto e dialogo, per contribuire ad una riflessione che permetta a tutti e reciprocamente di approssimarsi ad una verità pienamente al servizio della persona. Intendiamo, perciò, rivolgere una parola da condividere con tutti e su cui riflettere insieme“.

Due sono i cardini da cui non si può prescindere: il rispetto per il travaglio della coscienza di ognuno e la certezza che “una società capace di cura evita lo scarto e costruisce cammini di speranza non solo per le persone assistite ma anche per chi se ne prende cura”.

Proprio a partire dalla nota della CET anche Telepace ha realizzato un approfondimento.

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