Rinnovato giovedì 11 luglio il voto delle 11 Messe celebrate nella chiesa della Rotonda delle Tre Vie a Sanguinetto. Tra le 6 del mattino e le 9 di sera si sono susseguite le celebrazioni presso la chiesa dedicata al Santissimo Nome di Maria, pia devozione legata a un voto fatto durante la peste di colera del 1836, quando il parroco don Camillo Maria Sommariva chiese l’aiuto di Maria. Vennero così organizzate molte celebrazioni proprio nell’oratorio delle Tre Vie, e l’Intercessione di Maria si manifestò l’11 luglio, con un temporale che si scatenò improvvisamente e continuò tutta la notte, spazzando via l’epidemia di colera.
L’ultima messa delle 21 è stata celebrata dal vescovo Mons. Domenico Pompili, accolto dal parroco don Mattia Compri. Il Vescovo ha ricordato nell’omelia l’azione di San Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale, proclamato patrono d’Europa nel 1964 da Paolo VI, di sui si celebrava la memoria del giorno.
Nell’omelia, parlando della rivoluzionaria opera compiuta dal patrono d’Europa mentre l’impero romano crollava, il Vescovo ha evidenziato tre punti importanti anche per l’uomo d’oggi. “In primo luogo la lettura dei 150 salmi che aiutano ad entrare nella vita con un atteggiamento di lode e di meraviglia – ha sottolineato il Vescovo – ci mettono nell’atteggiamento di fare una radiografia del nostro mondo interiore; ci mettono di fronte alla vita con un atteggiamento di stupore e di meraviglia, di gratitudine mentre noi a volte siamo più propensi alla rivendicazione alla lamentela all’insoddisfazione. In secondo luogo – prosegue Mons. Pompili – Benedetto costruisce l’uomo nuovo, che è il Cristiano, con ora et labora cioè propone il lavoro come un’espressione della nostra capacità creativa e fa perciò del lavoro un modo per elevare le persone. L’ ultimo suggerimento è la lettura della Bibbia. Una lettura però capace di cogliere dentro la parola di Dio quello che la parola di Dio dice a me cioè alla mia vita.”
Mons. Pompili ha poi posto all’assemblea un domanda: “Perché Benedetto è stato rivoluzionario? perché è stato un uomo che ha fatto comprendere alla gente smarrita del suo tempo che bisogna fare tre cose fondamentali se si vuole imparare a vivere ascoltando davvero la realtà: la prima è quella di pensare con la testa; la seconda è sentire con il cuore; la terza è operare con le braccia. Senza dirlo esplicitamente – ha concluso il Vescovo – San Benedetto ci insegna ad imitare Maria che queste cose le ha fatte molto bene.”