Premio UCSI – la forza delle buone notizie

Assegnato i riconoscimenti giornalistici del 2023

Un’edizione speciale, questa ventinovesima, per il premio ​giornalistico ​nazionale ​”Natale UCSI”,​ promosso dall’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) sezione di Verona. Proprio quest’anno, infatti, si registra il centenario della nascita di Giuseppe Faccincani, giornalista veronese, cui il riconoscimento è intitolato, e si commemora il presidente emerito della giuria don Bruno Cescon, recentemente scomparso.

Il bene c’è sempre, anche se fa meno rumore delle guerre e della violenza. L’iniziativa vuole dare visibilità al giornalismo che sa cogliere e raccontare la solidarietà, la legalità, le buone azioni e le buone persone; soprattutto, valorizzare chi sa farsi voce del “bene che c’è e che non si dice”, come nelle intenzioni dei fondatori.

Ed è stato un grande lavoro, quello della giuria – composta da Stefano Filippi, presidente UCSI Verona, dal vicepresidente Tarcisio Caltran, nonché da soci dell’Ucsi di Verona, Veneto e Trento – che ha vagliato, infatti, 180 candidature di altissimo livello, giunte in un solo mese di apertura del bando.

 

I VINCITORI E LE MOTIVAZIONI

Elisa Forte, La Stampa (premio Ucsi-Fondazione CattolicaVerona alla Stampa), ha scritto di come un tredicenne per la prima volta si è sentito a casa dopo essere stato preso in affido da un ospedale; la dimostrazione che la solidarietà e lo spirito di accoglienza, vissuti in semplicità dal personale sanitario, stanno diventando patrimonio condiviso. Lidia Scognamiglio, Rai2/TG2 Medicina 33 (premio Ucsi-Fondazione CattolicaVerona alla TV), ha portato alla ribalta “zio” Leo, affetto da nanismo, che ha aperto il suo mondo “dal basso verso l’alto”. E con simpatia e delicatezza mostra che la sua è tutt’altro che una vita da persona con disabilità. Enrico Galletti, RTL 102.5 (premio Ucsi-Fondazione CattolicaVerona alla Radio), ha narrato l’accoglienza in casa da parte di una famiglia di Padova verso una famiglia di marocchini sbarcati a Lampedusa, che dormiva in auto, novella Sacra Famiglia, perché per essa non c’era posto. Una scelta fatta nell’anonimato, perché “i gesti migliori spesso non hanno un nome”. Luisa Santangelo, FANPAGE (premio speciale Genio della donna – Fondazione Banca Popolare di Verona), ha descritto con bravura la preside di Palermo che è andata a prendere a casa i ragazzini perché tornassero a scuola: un gesto materno e deciso per il bene dei giovani e dell’intera società, lottando con passione contro una piaga sociale infida come la dispersione scolastica. Oscar Maresca, La Gazzetta dello Sport (premio speciale Targa Athesis del Gruppo Editoriale Athesis), ha raccontato di padre e figlio uniti dalla passione per il calcio e dalla gioia di vivere, sopperendo a ogni difficoltà, anche quelle di un ragazzino non vedente con un grande desiderio. Perché «si vede bene soltanto con il cuore».

Il premio speciale della giuria “Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”, sostenuto dalla CET-Conferenza Episcopale del Triveneto, è stato assegnato a Stefano Lorenzetto, giornalista e scrittore, che con le sue numerose interviste, diventate quasi un genere letterario, svela l’umanità delle persone e i loro ideali più profondi, valorizzando il bene che esse hanno operato a favore della collettività. Veronese di nascita, ha esordito nel 1975 sulle pagine de “L’Arena”, ampliando negli anni l’elenco delle testate su cui sono apparsi i suoi articoli, dal “Corriere della Sera” a “L’Europeo”, “Capital” ed altre. Le 769 puntate della rubrica “Tipi italiani”, pubblicate su “Il Giornale” dal 23 giugno 1999 al 30 agosto 2015 lo hanno fatto registrare per cinque volte nel Guinness dei primati per la più lunga serie di interviste da un’intera pagina mai apparsa fino a oggi sulla stampa internazionale.

Due le menzioni speciali: Stampa a Sara Erriu di IVG, quotidiano digital di Savona, perché «L’amore ha prevalso su tutto», insegnamento di una famiglia che ha adottato una neonata con sindrome Down, dopo aver accolto la loro quartogenita, anche lei con tale sindrome. Per il Genio della donna, il ricordo partecipe di “zia” Lina Chiaffoni, tra le fondatrici di Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) e fondazione Telethon, una vita dedicata alle persone con disabilità e alla ricerca, ad opera della veronese Valentina Bazzani di DM, rivista dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.

 

 

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