Una delegazione di sacerdoti e laici in viaggio per testimoniare la vicinanza della Chiesa scaligera e consegnare gli oltre 40 mila euro raccolti nelle scorse settimane
Sono partiti stamattina all’alba dall’aeroporto Catullo di Verona i sette pellegrini – quattro sacerdoti e tre laici – che questa settimana faranno visita alla Terra Santa per portare “ascolto, solidarietà e vicinanza” della Chiesa di Verona a diverse realtà locali di Gerusalemme e Betlemme, in particolare quelle cristiane che hanno un legame storico con Verona.
Lo scorso sabato 20 luglio in vescovado il vescovo Domenico Pompili ha impartito la benedizione del pellegrino alla delegazione composta da don Martino Signoretto, don Gino Zampieri, don Nicola Agnoli, don Andrea Anselmi, Feliciana Cortese, Guido Galvanini e Emanuela Compri.
A loro spetterà il compito di consegnare le numerose donazioni ricevute in queste settimane anche in collaborazione con Caritas Veronese, che sommate alle offerte raccolte lo scorso 29 marzo in occasione delle Via Crucis “Giustizia e Pace” svoltasi all’interno dell’Arena di Verona, hanno superato i 40 mila euro.
Tra gli incontri più significativi, la delegazione visiterà a Betlemme il Caritas Baby Hospital: l’ospedale pediatrico che dal 2005 è sostenuto dall’associazione Aiuto bambini Betlemme che ha sede presso la Caritas veronese; la famiglia di Daoud Nassar che dal 2010 è legata dalla realtà scaligera di volontariato Tent of Nations Italia; a Gerusalemme incontrerà il patriarca dei Latini, il card. Pierbattista Pizzaballa, la Custodia Francescana e la comunità cattolica di lingua ebraica e quella di lingua araba e si recherà a Betania per riabbracciare le Suore Missionarie Comboniane.
Un appuntamento atteso sarà quello con il nuovo parroco della chiesa di Nostra Signora della Visitazione di Zababdeh, cittadina nel nord della Cisgiordania e vicina a Jenin, a maggioranza cristiana, con cui la diocesi veronese è gemellata dal 2012. È questa un’area povera, sottosviluppata e spesso trascurata, che la pandemia, e ora l’attuale situazione di guerra, hanno reso ancora più fragile. L’incontro mira a ravvivare il legame con la comunità cristiana palestinese di Zababdeh che negli anni scorsi è stata sostenuta con diverse iniziative, e a riattivare il progetto di borse di studio per giovani studenti.
Il pellegrinaggio dicoesano è nato all’indomani della visita di papa Francesco alla città scaligera dello scorso maggio, dopo aver ascoltato le parole del Santo Padre e le testimonianze di diversi “costruttori di pace” nel contesto di Arena di pace. L’iniziativa vuole essere un abbraccio fraterno dell’intera Chiesa veronese alle popolazioni di Palestina e Israele cui la diocesi è legata da anni grazie a pellegrinaggi con tanti giovani e adulti, progetti di solidarietà e gemellaggi che hanno costruito nel tempo una maglia di relazioni, conoscenze e amicizie.