Si è concluso il Grest “Avventura” al Palasport di Velo Veronese con la Santa Messa celebrata dal vescovo Domenico che nell’introduzione ha sottolineato il significato della parola avventura: “cose che devono ancora avvenire”.
Mons. Pompili ha ricordato che il Grest consente di non ripiegare il proprio io magari sui display, nella propria cameretta, ma di ritrovarsi insieme con altri.
«Nessuno cresce da solo sotto una campana di vetro, ma sempre e soltanto quando stiamo in mezzo agli altri. Per questo il Grest è un’esperienza importante perché ti tira fuori dall’isolamento che è una malattia pericolosa. Riprendendo il Vangelo dove Gesù dice: in disparte in un luogo solitario, spiega che non vuol dire tanto un luogo fisico ma vuol dire un luogo nel quale valgono di più le relazioni di quello che comunemente valgono nella vita ordinaria dove si va sempre di fretta. Invece nel Grest voi siete messi nella condizione di poter essere guardati da qualcuno. Penso ai vostri animatori e alle vostre animatrici che ringrazio per questo servizio che hanno fatto con uno sguardo non solo di simpatia ma anche di vicinanza. Essere guardati è fondamentale perché noi cresciamo nella misura in cui qualcuno ci guarda, ci osserva; noi invece deperiamo, cioè finiamo per deprimerci, quando non ci guarda nessuno quando non c’è nessuno che fa scendere il suo volto sul nostro».
«Questo – prosegue il vescovo – vale anche in famiglia perché soltanto quando si è visti si cresce. Quando si diventa invisibili cioè gli altri non si accorgono di noi, senza volerlo finiamo per intristirci».
Proseguendo con lo spunto offerto dal Vangelo in cui Gesù invita gli apostoli tutti insieme a riposare, mons. Pompili ha parlato dell’importanza di trovare un momento di vero “ri-poso”.
«Ri-posare significa posare di nuovo il nostro io dentro noi stessi cioè ritrovare veramente la nostra anima. Posare di nuovo il nostro io. Per fare questo c’è bisogno anche di momenti di silenzio in cui finalmente respiriamo a pieni polmoni come vi è capitato nell’ultimo tratto del Grest nel quale avete vissuto anche momenti di preghiera. È una cosa bellissima quando riusciamo finalmente a dare del tu alla nostra anima, cioè a fare emergere nel silenzio quello che veramente noi desideriamo, quello che vuole il nostro io più profondo che spesso è come coperto da tutte le voci esterne».