La riflessione sulla capacità della Chiesa di incidere nella società, aprendo orizzonti di speranza ed educando alla pace, ha fatto da filo conduttore alla sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente che si è svolta a Roma, dal 22 al 24 gennaio, sotto la guida del Cardinale Presidente Matteo Zuppi.
Sostenuti dalle parole del Presidente e dalle continue sollecitazioni di Papa Francesco, i Vescovi hanno ribadito l’urgenza che l’anelito di pace si declini in preghiera, amicizia, volontà di educare alla riconciliazione, perché mai come in questo tempo servono artigiani di pace. E questo a tutti i livelli: internazionale, nazionale, comunitario, ecclesiale, familiare, individuale. L’impegno per la pace diventa un’urgenza, ma anche una responsabilità, in prima istanza per la Chiesa.
I vescovi hanno concordato sull’urgenza di offrire parole di speranza rispetto alle grandi questioni che interrogano l’umanità e di indicare modalità concrete per la costruzione del bene comune e percorsi per educare alla pace, avendo a cuore specialmente le nuove generazioni, spesso destinatarie di un’attenzione marginale.
Per approfondire: è possibile leggere il testo dell’Introduzione del Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ai lavori della sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente e il comunicato finale