L’ultimo saluto a don Guido Todeschini

I funerali in Cattedrale

Si sono celebrati oggi, venerdì 11 ottobre, nella Cattedrale di Verona i funerali di mons. Guido Todeschini, sacerdote diocesano fondatore dell’emittente cattolica RadioTelePace, defunto lo scorso 8 ottobre, nella memoria liturgica di San Giovanni Calabria.

Diversi i presenti alla liturgia – autorità, presbiteri e normali cittadini – e numerosissimi i telespettatori che hanno partecipato da casa, a testimoniare ancora una volta l’affetto e la riconoscenza che la figura umana e spirituale di don Guido è stata in grado di suscitare in moltissime persone di ogni età, origine ed estrazione sociale. Sentimenti originati certamente anche dall’attenzione che il sacerdote veronese ha dedicato a favore degli ultimi, in modo particolare di quanti nella società sono considerati definitivamente “persi”, come ha ricordato il vescovo Domenico nel corso dell’omelia.

«Per don Guido – ha evidenziato mons. Pompili – non esistevano ‘mostri’, ma solo persone che possono cambiare. Per questo, anche in punto di morte, prima della condanna capitale, non esitava ad abbracciarli».

Don Guido, però, sarà ricordato soprattutto per la nascita di RadioTelepace, un’impresa che ha dell’incredibile. «Soltanto “il dito di Dio” può spiegare l’avventura di RadioTelepace» ha osservato il Vescovo. «Da una casa per fanciulli chiamata “Gioiosa”, come è stato possibile mettere in piedi un network a Verona come a Roma, a Gerusalemme come a Fatima, a Lodi come a Chiavari e a Trento? Come è stato possibile che d. Guido, seguendolo in centinaia di viaggi, abbia reso notiziabile il Papa: prima san Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI, infine Francesco? Il “genio” comunicativo di don Guido è stato posto al servizio della fede, senza incertezze e senza sbavature. Per questo la sua opera nel mondo dei media è stata concreta, apolitica e gratuita».

«Ha scelto di servire la causa dell’evangelizzazione del tempo moderno. Più che le parole sono state le sue azioni per “dare voce a chi non ha voce” che aiutano il mondo di oggi ad uscir fuori dall’ipoteca demoniaca di una comunità a due velocità, con vinti e sconfitti, integrati e scartati, amici e nemici. Per questo il grazie che dobbiamo tutti a don Guido è per la sua testimonianza a favore della pace».

Leggi l’omelia completa del vescovo Domenico.

Al termine della celebrazione sono stati letti alcuni messaggi di cordoglio, a partire da quello del Santo Padre, inviato dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, del cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e segretario particolare di Giovanni Paolo II per oltre quarant’anni.

 

 

 

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