Veglia Pasquale

Lo stupore come insurrezione

Pompili in Cattedrale

Pasqua è luce!”: questo l’annuncio del grande canto del Preconio risuonato in questa notte di Pasqua 2025.

Molto partecipata la Veglia celebrata alle 21.00 nella Cattedrale di Verona. A presiedere il vescovo Domenico Pompili, concelebranti principali il cardinale Claudio Gugerotti e l’arcivescovo Rino Passigato.

Nella grande celebrazione hanno ricevuto il battesimo tre catecumene: Lisa, Eva, Niovis. Proprio da tre donne è partito mons. Pompili nell’omelia dove ha esaltato le quello citate nel Vangelo che escono quando era ancora buio per andare verso la tomba dove era stato sepolto Gesù. Il loro gesto pieno di pietà e tenerezza evidenzia ancora una volta secondo il Vescovo che “le donne non si arrendono mai; tengono in piedi legami come fossero acrobati; la loro spesso è una fedeltà unilaterale; le loro lacrime sono come pietre scagliate contro il destino“.

Al loro arrivo, la tomba aperta fa aprire la strada di “un’intuizione che ha dell’incredibile. In fondo, ci sono anche oggi quelli che credono che la vita è quel che appare e quelli che continuano ad interrogarsi e a cercare“, come fa Pietro.

Quindi, Pompili ha indicato una priorità ovvero “ritrovare lo stupore” all’interno di un tempo come il nostro “incredulo e credulone nel contempo”. Dopo aver citato Gregorio di Nissa, padre della chiesa secondo il quale “solo lo stupore conosce”, ha aggiunto: “Provare stupore è un atto di insurrezione rispetto al torpore diffuso per il quale non c’è alcun senso né nella vita, né tantomeno nella morte”. Infine, ha affermato: “Tutto è iniziato a partire proprio dalla resurrezione di Cristo, che diventa poi la nostra. Credere, in fondo, significa dare credito alla resurrezione, cioè alla forza dell’amore di Dio, ben al di là di quello che possiamo immaginare o attendere. Il suo amore ci precede e ci segue. Esattamente come la vita che ci è stata donata”.

 

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