Questa mattina al Seminario Maggiore di Verona il vescovo Domenico ha celebrato la Santa Messa per l’inizio dell’anno accademico dello Studio Teologico San Zeno.
«Le parole dell’Esodo che abbiamo ascoltato come prima pagina – ha evidenziato il Vescovo nell’omelia – mostrano con naturalezza la percezione di una presenza che non è visibile eppure è così reale da suscitare un assenso o dissenso! Nella Bibbia gli angeli, che stiamo oggi festeggiando, sono presenze quotidiane quasi familiari che rendono il cammino meno incidentato e più orientato».
«Non bisogna fermarsi a ciò che si vede e si tocca bisogna dunque guardare la vita con ben altra profondità e leggerezza e così, grazie agli angeli, “raccogliamo – scrive il poeta Rilke – disperatamente il miele del visibile per custodirlo nel grande alveare d’oro dell’indivisibile”. Questa esperienza comincia già a scuola, visto che siamo all’inizio di un nuovo anno accademico. Lo studio della teologia e con essa delle altre discipline è un’avventura affascinante che consiste nell’aprirsi alla realtà con tutti gli strumenti dell’indagine razionale, scientifica appunto, alla scoperta della dimensione trascendente dell’esistenza. Teo-logia non avrebbe altrimenti alcun significato».
Scrive Papa Francesco nel proemio della Veritatis Gaudium: “La teologia, non vi è dubbio, deve essere radicata e fondata nella Sacra Scrittura e nella Tradizione vivente, ma proprio per questo deve accompagnare simultaneamente i processi sociali e culturali: in particolare le transizioni difficili. Anzi, in questo tempo, la teologia deve farsi carico anche dei conflitti non solo di quelli che sperimentiamo dentro la Chiesa ma anche di quelli che riguardano il mondo intero”.
Il Vescovo rivolgendosi agli studenti ha quindi concluso: «Il cammino che vi sta davanti è tutt’altro che astratto! Infatti, con la teologia non si tratta di indagare sul sesso degli angeli, ma di indagare sull’angelo “necessario”».