In occasione della Giornata per la cura del Creato la Diocesi di Lodi ha invitato presso l’antica Villa nobiliare di Barni di Roncadello di Dovera il vescovo di Verona mons. Domenico Pompili. L’appuntamento si è tenuto sabato pomeriggio 14 settembre con la celebrazione della santa messa presieduta dal vescovo di Verona e concelebrata dal vescovo di Lodi Mons. Maurizio Malvestiti con il vescovo emerito di Lodi monsignor Giuseppe Merisi e da numerosi sacerdoti della diocesi lodigiana.
«I grandi cambiamenti non avvengono solo dall’alto, ma anche a partire dal basso. Perciò facciamo crescere insieme un pensiero critico attorno a questa stagione climatica, e con i nostri stili di vita cerchiamo di creare le condizioni affinché non si vada verso un disastro totale». Da Villa Barni il vescovo di Verona monsignor Domenico Pompili ha lanciato un appello affinché ognuno di noi possa fare la differenza e, assieme, andare nella direzione dello sviluppo, «parola cara a Papa Paolo VI, e che indica il nome nuovo della pace».
«Il contrario della fede è l’apatia – ha detto il vescovo di Verona – e anche nel campo dell’ecologia integrale è il caso di risvegliarsi da una certa apatia; senza una visione non si va da nessuna parte, senza uno scopo e senza risposte alle domande di senso non si riesce a vivere ma si cerca di vegetare». Monsignor Pompili ha dunque ricordato le origini: «Il cristianesimo si è imposto nel tempo antico perché alla tragedia del mondo greco ha saputo contrapporre la fiducia, la fede che consiste in questa capacità di saper scommettere perché si ha una visione più ampia rispetto all’attimo fuggente».
«Il nostro progresso sorprendente, se non è guidato dalla spiritualità e dall’etica, diventa altamente pericoloso, mette a repentaglio la comune sopravvivenza: “Sperare e agire con il creato” significa unire le forze e, camminando insieme, ripensare al potere umano, al suo significato e ai suoi limiti». È la riflessione offerta al territorio dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti.
A Villa Barni sono intervenute numerose autorità civili, militari e religiose del Lodigiano e del Cremonese assieme agli esponenti del mondo del volontariato e delle realtà della Chiesa locale.
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