La peggiore crisi umanitaria del mondo è anche fra le più ignorate. In poco più di un anno e mezzo il conflitto in Sudan ha costretto alla fuga dalle loro case almeno 8 milioni di persone, mentre circa 3 milioni hanno lasciato il paese. Su 48 milioni di abitanti quasi la metà vive in una condizione di insicurezza alimentare acuta, circa 13 milioni rischiano la carestia. Pur in assenza di dati ufficiali, le vittime si contano a decine – se non centinaia – di migliaia.
Per tenere i riflettori accesi sul tragico conflitto in atto nel Paese africano, l’Università di Verona propone martedì 3 dicembre, alle 20:30, nell’aula T1 del Polo Zanotto dell’Università di Verona, il convegno “Sudan: un conflitto dimenticato”. L’appuntamento rientra nei tradizionali Martedì del mondo, un’iniziativa di Nigrizia, Cestim, Centro missionario diocesano di Verona, Comboniane, Movimento Mondo, Cum, Centro pastorale immigrati di Verona.
Contro il silenzio che avvolge questo tragico conflitto l’università di Verona, con il Gruppo Radici dei Diritti, ha collaborato ad organizzare un incontro, aperto alla cittadinanza, in cui si cercherà di capire cosa sta succedendo in Sudan – con analisi di esperti e voci dal campo – tentando di definire che ruolo può avere l’Italia come ambasciatrice di pace.
“Si tratta di persone, storie, vite, e che da soli basterebbero a mantenere alta l’attenzione sulla guerra in corso nel Paese”, spiegano gli organizzatori. “Così non è, forse in ragione di quella folle gerarchia degli esseri umani che spinge molti a credere che alcune vittime siano più importanti di altre, che la morte di un essere umano possa essere o meno una tragedia a seconda del luogo in cui questo si trovi”.
Dopo i saluti di Roberto Leone, del Gruppo Radici dei diritti, e una breve introduzione di Brando Ricci, giornalista di Nigrizia, interverranno Sara De Simone, ricercatrice in Storia e istituzioni dell’Africa al dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento, Mario Giro, docente universitario esperto d’Africa, già viceministro degli Esteri, Adam Nor Mohammed, portavoce della comunità sudanese in Italia, e, in collegamento dal Sudan, alcuni missionari comboniani e personale di Medici senza frontiere.
L’evento si propone di aprire un nuovo spazio di solidarietà con il Sudan anche in vista di una manifestazione in programma in città il successivo 10 dicembre, giornata internazionale dei diritti umani. Dall’iniziativa nella città scaligera partirà una richiesta alle nostre istituzioni affinché prendano posizione e facciano quanto possibile per promuovere l’accesso umanitario nelle aree dove ce n’è bisogno e un cessate il fuoco nel Paese. Al governo si chiederà di garantire che armi di fabbricazione italiana non giungano alle parti in conflitto, come previsto dalla nostra legge e da quella europea.
Oltre che in presenza l’incontro potrà essere seguito da remoto sul canale dei Martedì del mondo www.youtube.com/channel/UCYCUGBTdy6nAUyqYd20NBFg e sulla pagina Facebook “I martedì del mondo”.