Giornata dei religiosi: “La testimonianza della vita religiosa nella chiesa oggi”

Giovedì 2 febbraio, nella Giornata della vita consacrata, il Vescovo Domenico ha incontrato religiose e religiosi della Diocesi di Verona al teatro fortunata Gressner, prima di celebrare l’Eucaristia con tutti loro nella chiesa di San Bernardino (vai all’omelia).

«La “fine” della cristianità si coglie da un dato innegabile. Fino a pochi decenni fa la vita religiosa rappresentava una forma quotidiana e quasi scontata del paesaggio sociale» ha osservato in apertura del suo intervento il mons. Pompili.

«Mi sento chiamato in causa dalle parole sferzanti di un religioso di oggi: “È vero che la vita religiosa ha voluto per sé stessa un regime di esenzione ma, in una chiesa che oggi sente finalmente il vescovo come il compaginatore e il garante dei carismi e delle diaconie, com’è possibile questo disinteresse? Chi crede ancora concretamente che la vita religiosa è “memoria del Vangelo”, memoria della “forma di vita” di Gesù nel celibato e nella comunità? Chi crede ancora che sia necessario che uomini e donne – senza dimenticare il comandamento nuovo dell’amore reciproco fattivo, concreto, quotidiano – possano vivere la parabola della comunità, dedicandosi soprattutto all’ascolto della Parola, alla vita fraterna e all’ospitalità aperta a tutti?” (E. Bianchi). La latitanza della chiesa renderà presto i religiosi/e una sua “parte mancante”, il che è una grave responsabilità, perché senza di loro verrà meno la testimonianza escatologica e la capacità di prossimità alla gente, quella delle periferie urbane, certo, ma anche quella dei piccoli paesi e dei villaggi dimenticati. Siamo inevitabilmente ormai dentro un inverno senza primavera? Oppure siamo in presenza di una trasformazione, come quella evocata da un’antica leggenda?». Continua a leggere l’intervento del Vescovo Domenico

 

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