Nella mattinata di lunedì 19 agosto il vescovo Domenico ha celebrato la Santa Messa nella chiesa del Paradiso con i sacerdoti e i diaconi provenienti da varie parti del mondo e ospitati a Verona per un corso di formazione al CUM (Centro unitario per la formazione missionaria).
Nell’omelia il vescovo ha sottolineato come da questo territorio, dalle montagne qui vicine, siano partiti tanti giovani contenti e non tristi per portare il Vangelo in Africa e poi in altri continenti del mondo. Non erano tristi perché non erano attaccati alle loro ricchezze e sentivano il desiderio di condividere con tanta altra gente la Gioia del Vangelo. Con l’esempio di Daniele Comboni persuasi che il Vangelo forse un dono da condividere dobbiamo dunque ripartire da questo giovane contento perché si è liberato da tutto per poter anche noi assaporare la gioia del vangelo.
“L’ augurio per voi che sarete in Italia per un po’ di tempo, ma desiderosi di tornare nella vostra terra, é che la corsa del Vangelo non si interrompa grazie a persone come voi che, contente di aver lasciato tutto, voglio tornare a dare di sé e del Vangelo alle persone che incontreranno. Ciò che mi commuove sempre pensando a questa chiesa di Verona è il fatto che ci sono state intere generazioni di donne e uomini, persone estremamente semplici che hanno attraversato il mondo contente per portare il Vangelo. Molti di questi giovani, all’inizio soprattutto, hanno fatto una lunga preparazione ma poi sono morti per malattie o uccisi, prima di arrivare a Cartoon dopo un viaggio infinito che durava mesi e mesi”.
Eppure questa testimonianza è stata evangelizzazione perché da lì è nata la Chiesa che oggi per noi europei risplendere come una comunità ancora più viva di quella che siamo noi come Chiesa europea.