Lunedì 27 maggio nella cappella San Pietro del Seminario Vescovile Maggiore il vescovo Domenico Pompili ha istituito accoliti cinque giovani. Quattro di essi provengono proprio dal Seminario: Francesco Leso, 42 anni, della parrocchia di Valdiporro; Cristian Oneta, 25 anni, di Desenzano del Garda; Simone Sordo, 37 anni, della parrocchia di Gesù Divino Lavoratore; Federico Zandomeneghi, 33 anni, di Colognola ai Colli. Insieme a loro ha ricevuto il ministero dell’accolitato anche Bernardo Amilcar Mabjaia, 32 anni, proveniente dal Mozambico e appartenente alla Comunità Missionaria di Villaregia di Lonato del Garda.
In un contesto di “familiarità e ferialità”, come ha sottolineato lo stesso vescovo Domenico, i giovani hanno rinnovato il loro “eccomi” e hanno accolto con gioia l’istituzione ad accoliti, ministero votato alla cura per la carità (in particolare per i più deboli) e al servizio all’Eucarestia. Le parole donate dal vescovo nell’omelia, ispirate dal Vangelo del giorno con l’episodio del giovane ricco (Mc 10,17-27), hanno richiamato più volte l’importanza dello “sguardo” del Signore: “è innanzitutto dallo sguardo di Gesù che ci si sente ri-conosciuti, accolti, amati; è proprio avere uno sguardo “dall’alto” che ci fa capire il senso dell’amore, la possibilità di avere quel punto di riferimento “che oggi i giovani non hanno”, come ha recentemente affermato il cantante Ultimo, molto seguito dalle nuove generazioni”.
“E sempre lo sguardo di Gesù sui discepoli – ha continuato il Vescovo- è anche un monito a seguire la Parola, pur potendo sembrare talvolta dura: in un tempo in cui si dice che “non c’è più religione” siamo chiamati a riconoscere con onestà che piuttosto si stanno affermando nuove religioni, come quella del denaro, e il Signore ci invita a una presa di posizione forte e decisa, scegliere cioè o Dio o la ricchezza. Infine il terzo sguardo di Gesù, accompagnato alla sentenza “impossibile agli uomini, ma non a Dio”, ci richiama al nostro essere costantemente mendicanti di un senso che non può venire se non da Dio. L’augurio conclusivo rivolto ai novelli accoliti è stato proprio quello di “sentirsi visti” da Dio, e da questo sguardo far scaturire il desiderio di avere occhi che guardano con empatia e tenerezza, per diventare pastori “dell’incontro, dell’ascolto e del discernimento”.
Il ministero dell’accolitato, tappa importante nel cammino verso il presbiterato, è un dono che il Signore dona a questi giovani per conformare ancor più radicalmente la loro vita a Cristo, ciascuno secondo il proprio percorso, in particolare due di loro come assistenti al Seminario Minore, gli altri in esperienze di parrocchia e di pastorale.
Alla celebrazione hanno preso parte, oltre ai seminaristi e ai missionari di Villaregia, i parroci delle parrocchie cui fanno riferimento gli istituiti e alcuni parenti stretti. La serata si è conclusa con un momento di convivialità nel chiostro del Seminario, sigillo finale di un momento di grazia e condivisione, comunione e relazione.
don Riccardo Pettene