In occasione della 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato di domenica 29 settembre, il messaggio del Santo Padre si focalizza sulla dimensione itinerante della Chiesa, con uno sguardo particolare rivolto ai fratelli e sorelle migranti, che sono icona contemporanea della Chiesa in cammino.
Il messaggio di Papa Francesco insiste in un cammino da fare insieme, sinodalmente, superando ogni ostacolo e minaccia. Durante il tragitto, ovunque ci si trovi, è essenziale riconoscere la presenza di Dio che cammina con il Suo popolo, assicurandogli guida e protezione ad ogni passo. Signore che, in ogni migrante, bussa alla porta del cuore di chi accoglie e si offre all’incontro.
È da questo presupposto che da anni Caritas diocesana veronese si impegna in favore dei tanti migranti, richiedenti asilo, rifugiati, che arrivano a chiedere qualsiasi tipologia di aiuto o appoggio sul territorio della diocesi di Verona.
E così, c’è una Rete CittImm, che opera da anni per migliorare la diffusione e l’accessibilità alle informazioni in materia di immigrazione, al fine di favorire l’integrazione di cittadini stranieri sul territorio.
Da anni, poi, la cooperativa di Caritas, Il Samaritano, accoglie giovani richiedenti protezione internazionale. La prima accoglienza, con trenta persone circa, avviene nel centro collettivo della Diocesi di Verona, presso casa Madonna di Guadalupe, in via Bacilieri a San Massimo. A seguire l’accoglienza prosegue nelle parrocchie sul territorio, in nuclei di tre o quattro ospiti per favorirne l’inclusione sociale, grazie all’attività delle comunità parrocchiali.
Comunità che sono coinvolte in molti altri progetti di accoglienza migranti. Ad esempio, il Progetto Apri, un’iniziativa nazionale finalizzata a creare migliori condizioni di integrazione per i migranti rafforzando il loro percorso di autonomia e sensibilizzando le comunità parrocchiali all’accoglienza.
E poi ancora, dal 2018 è iniziato il percorso di accoglienza attraverso i corridoi umanitari, in collaborazione con Caritas italiana. Nello stesso anno, Il Samaritano ha dato il via al suo primo progetto Sai (sistema di accoglienza e integrazione) che ospita dodici persone presso il Comune di Fumane, in una collaborazione con l’amministrazione pubblica e la Caritas locali.
Nel 2021 è stato introdotto a Verona il primo corridoio universitario, per permettere il rilascio di visti di ingresso per motivi di studio per studenti che siano titolari di protezione internazionale. Anche qui c’è una fitta rete di collaborazioni, tra cui quella fondamentale dell’Università di Verona. Più di recente, sono stati sviluppati due progetti di accoglienza degli immigrati ucraini, in fuga dalla guerra.
Molte altre sono le iniziative di Caritas diocesana in favore delle persone straniere in difficoltà, sui territori e anche nelle sue principali strutture di accoglienza, con alcune novità degli ultimi mesi: il nuovo supporto socio-amministrativo per l’immigrazione in appoggio ai servizi sociali dell’ATS Ven22, la prima accoglienza di minori stranieri non accompagnati a Corte Melegano e Casa Sant’Angela Merici, l’hotel sociale per lavoratori senza dimora.
Il tutto perché non vada mai lasciato indietro nessuno.