“Mai vista la Cattedrale così piena”: questo il ritornello al termine di un pomeriggio storico, con l’inizio dell’anno giubilare per la Chiesa di Verona. Segno del desiderio di tanti credenti di essere “pellegrini di speranza” come invita il motto del Giubileo 2025.
Già ben prima delle 16 è andata a riempirsi la basilica di Sant’Anastasia, dove si sono svolti i riti iniziali con la lettura del Vangelo e alcuni tratti della Bolla di indizione giubilare Spes non confundit.
Quindi il vescovo ha aperto il breve pellegrinaggio fino all’ingresso della Cattedrale. Qui ha presentato la Croce, come unica speranza e, per primo, è entrato nella chiesa vuota.
Mentre risuonava il canto dell’inno del Giubileo, la gente con devozione è entrata e ha preso posto gremendo tutta l’aula, senza contare decine di persone che hanno partecipato dalla piazza.
Nell’omelia il vescovo ha sottolineato:
La vita è un viaggio. Anzi, come suggerisce il Salmo 83, è un “pellegrinaggio”. Di tale pellegrinaggio il Giubileo – il 31.mo della storia – è un “segno” eloquente perché la vita non è data una volta per tutte, ma è un cammino verso una meta. Ritrovare una direzione, uno scopo, una ragione è quel che si chiama la speranza. Questa, si badi, non è mai qualcosa che possediamo, ma è una forza (una virtù, si diceva una volta) che spinge in avanti. Se, infatti, manca la speranza ci si blocca nella difesa del presente o del passato. Solo la speranza spinge in avanti, “oltre” quel che siamo e che abbiamo.
Quindi ha aggiunto:
Se si smarrisce Gesù Cristo non c’è più speranza. Gesù Cristo, infatti, è il “Logos”, cioè la ragione del nostro ritrovarci, la “porta” attraverso cui giungere a Dio, è “l’indulgenza” (Paolo VI) che perdona e rimette per via. Bisogna che ci sia Gesù il Cristo perché si possa camminare insieme. Senza di Lui la religione rischia di essere un girovagare a vuoto.
Prima della benedizione, è stata consegnata una pergamena ai rappresentanti delle 16 chiese giubilari nel territorio della Diocesi di Verona, che sono chiamate ad essere luoghi di misericordia e di speranza.
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