Auguri pasquali alla Curia

Per una casa sempre più attraente

L'unzione di Betania come modello

Per gli auguri pasquali alla Curia, il vescovo Domenico Pompili è partito dal brano evangelico del giorno, con il racconto dell’unzione di Betania.

Così ha spiegato: “Gesù prima di affrontare la salita verso Gerusalemme, si concede un’ultima sosta a Betania. Qui un gesto silenzioso inatteso, che parla di essenzialità, coerenza, generativà. Questa donna prende il profumo, simbolo dell’amore e della fede, che irrompe con libertà e creatività, senza calcoli, con eccedenza; cosparge i piedi, gesto assolutamente vietato, ma che Gesù difende perché lascia che tutto di lui sia consacrato, anche i piedi, segno della sua piena umanità; scioglie i suoi capelli come segno di donazione; e così si promana il profumo, che è pervasivo e simbolo di Dio”.

Quindi, portando l’attenzione sulla Curia, ha sottolineato: “La nostra esperienza di Chiesa, in un momento di riassetto, è una sorta di Betania, tempo di ripensarsi e rigenerarsi, come negli ultimi decenni più volte è stato ricordato. Non stravolgendo o resettando, ma rispettando ovvero rimettendo in ordine, pulendo le reti, avendo tre orizzonti, cioè missionarietà, sinodalità e diaconia”. Ha poi continuato: “Il vostro è un lavoro particolare, dentro la realtà della Chiesa che non produce nulla dal punto di vista contabile, ma si occupa di qualcosa che non è immediatamente indispensabile, perché è eccedente, gratuito, ha a che fare con Dio. Siamo invitati continuamente a sentirci dentro qualcosa di più grande, a metterci la passione, a rendere questa casa sempre più abitabile e attraente”.

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