Compiti e finalità
Il Servizio per i Beni culturali e l’edilizia di culto della Diocesi ha come principale finalità quella di coadiuvare in forma permanente l’ordinario diocesano e i parroci in tutto ciò che riguarda la tutela, la corretta valorizzazione, l'adeguamento liturgico, la conservazione dei beni culturali ecclesiastici storici, contemporanei e le nuove realizzazioni, immobili e mobili a loro affidati. Tra questi beni rientrano anche gli archivi ecclesiastici presenti in diocesi.
L'ufficio si occupa anche della valutazione e gestione delle richieste di contributi C.E.I. dal fondo 8xmille, per la tutela ed il risanamento conservativo dei beni culturali ecclesiastici e per la nuova edilizia di culto.
Secondo la vigente legislazione ecclesiastica e civile, l'ufficio è deputato a fare da tramite tra le parrocchie (e tutti gli altri enti ecclesiastici - istituti, congregazioni, monasteri ecc.) e il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - in particolare il Segretariato regionale per il Veneto e le Soprintendenze di settore (Paesaggistica, Monumentale, Archeologica, Archivistica e Bibliografica).
Iter, autorizzazioni e verifiche d'interesse culturale
Ogni bene immobile che abbia più di 70 anni è per legge ritenuto d’interesse culturale e quindi posto sotto tutela della Soprintendenza. Per i beni mobili (es. quadri, statue…) il limite è di 50 anni.
Se il Parroco, sentito il CPAE, intende alienare un bene ecclesiastico tutelato o proporre un intervento che ne possa compromettere l’integrità originaria (interventi strutturali, impianti di illuminazione, tinteggiature, impianti di sicurezza, linee vita, anti-piccioni, spostamento altari, impianto di riscaldamento, ecc.), deve prima di tutto consultare la Sezione Amministrativa per le valutazioni opportune.
Se si riceve da questa il nulla osta a procedere, il progetto completo, secondo la tipologia di intervento, va presentato all’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici per l’esame della Commissione Diocesana per l’Arte Sacra e per la successiva istruzione di una pratica di Verifica di Interesse Culturale (vic).
La procedura avviene solo mediante invio telematico, per il quale l’Ufficio richiede una specifica documentazione. I tempi per la risposta possono essere lunghi e dipendono dall’organizzazione del Segretariato Regionale del Veneto e di quello della Lombardia. Ottenuta la risposta (immobile di interesse culturale o meno), si possono avviare gli iter conseguenti, per i quali gli Uffici di curia offrono specifica consulenza.
L’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici della Diocesi mantiene i contatti e collabora con le Soprintendenze competenti per territorio nelle materie, nelle forme e secondo le procedure previste dall'Intesa 26 gennaio 2005 tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro per i beni e le attività culturali; mantiene i contatti e collabora con altri organi delle Pubbliche Amministrazioni competenti in materia di beni culturali nelle materie, nelle forme e secondo le procedure previste da eventuali altre intese.
Va sempre verificato se il bene culturale non è vincolato dalla Soprintendenza. In caso negativo, necessita solo dell’autorizzazione ecclesiastica. Se invece il bene è vincolato (VIC positiva) occorre presentare un’istanza alla Soprintendenza e al Segretariato Regionale del Veneto o della Lombardia (che hanno diritto di prelazione) per ottenere l’autorizzazione al passaggio di proprietà.
Per quanto riguarda la sicurezza dei beni culturali ecclesiastici l'Ufficio è a disposizione per la valutazione di impianti di video sorveglianza e antifurto e si raccomanda di prendere visione di quanto promulgato a livello nazionale con "Linee guida per la tutela dei beni culturali ecclesiastici”.
In caso di furto è necessario:
• preservare la scena del reato, evitando di avvicinarsi e toccare qualsivoglia oggetto;
• richiedere immediatamente l’intervento dei Carabinieri, competenti per territorio, per il necessario sopralluogo e il coinvolgimento specialistico del Comando CC TPC;
• informare l’Incaricato diocesano per i beni culturali ecclesiastici, che sarà contattato successivamente dal Comando CC TPC per acquisire gli elementi descrittivi e informativi utili alle indagini, e inviare copia della denuncia fatta ai Carabinieri;
• fornire al personale operante tutte le informazioni nonché il nominativo delle persone che potrebbero riferire sui fatti;
• indicare il bene culturale asportato, fornendo i dati delle schede d’inventariazione.
Contatti
Direttore - arch. Don Luciano Dalla Riva
luciano.dallariva@diocesivr.it | 045 8083739
Vicedirettore - dott.ssa Cristiana Beghini
cristiana.beghini@diocesivr.it | 045 8083701
Collaboratore - arch. Gabriele Signorini
gabriele.signorini@diocesivr.it | 045 8083725