30 novembre

Veglia d’Avvento: l’invito del Vescovo

Maranà tha!

È una parola aramaica che significa “Signore, vieni!”. Si tratta di un grido sgorgato dal cuore dei primi discepoli e conservato da Paolo che conclude la sua prima lettera ai cristiani di Corinto così: “il saluto è di mia mano, di me Paolo… Maranà tha! Vieni Signore!” (1 Cor 16, 21-22). La lettera è scritta nel 57 d.C. ed è la più antica invocazione cristiana che ci è dato di conoscere. Esprime bene l’anelito umano verso un evento risolutivo, che venga a sanare, a riscattare il vivere intriso dall’amarezza, dall’angoscia, dalla solitudine. Ma come viene Dio? Bussa alla nostra porta nel bel mezzo degli eventi quotidiani. Bussa e ci chiede di fargli spazio nella mente, nelle parole, nei gesti. È un Dio che chiede permesso, non si presenta senza essere in qualche modo invitato. Non è un caso che passi per il di una donna: questo Dio non violenta: vuole essere messo al mondo attraverso una storia fatta di legami. Sta a noi essere “pronti” a riconoscerLo. Essere “pronti”, più che essere preparati, si impara esercitandosi nell’attesa vigilante.

Per questo come chiesa di san Zeno siamo tutte e tutti (laiche e laici, religiose e religiosi, presbiteri e diaconi) invitati alla Veglia di Avvento che si svolgerà in Cattedrale a Verona il prossimo 30 novembre a partire dalle ore 20.45.

Muoveremo insieme i primi passi del nuovo Anno liturgico-pastorale 2024-2025. In tal modo, sui diversi “soggetti” (parrocchie, comunità religiose femminili e maschili, gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali) sarà invocato lo Spirito del Signore, così come sui diversi “luoghi” in cui si esercita il discernimento (consiglio pastorale diocesano e consiglio presbiterale diocesano) e la decisione (collegio dei Vicari e curia diocesana).

Vi aspetto, dunque, con amicizia e gratitudine.

 

Domenico, vescovo

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