Il “Cantiere migrante” promosso dalla Famiglia comboniana

Si è svolto lo scorso fine settimana il “Cantiere migrante”, tre giorni di studio promossi dalla Famiglia comboniana per rilanciare la missione con i migranti. Al centro del dibattito sfide aperte, criticità evidenti, lavoro di rete, proposte ad ampio raggio e maggiore consapevolezza sui nodi delle diverse tematiche e sulla loro interconnessione.

Culmine delle attività è stato il convegno aperto alla cittadinanza domenica 11 dicembre, a cui ha preso parte anche il vescovo Domenico, assieme a Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà, Veronica Atitsogbe, vice presidente del Consiglio comunale di Verona e fondatrice dell’Associazione Afroveronesi, Pietro Bartolo, europarlamentare e ex medico a Lampedusa e padre Alex Zanotelli.

Il vescovo Domenico ha messo l’accento su tre parole chiave: lo stupore della paura alimentata ad arte da una certa politica che scava un abisso tra il fenomeno reale e quello percepito, il tempo delle politiche di integrazione che non può essere velocizzato e l’esperienza che non cresce per moltiplicazione di incontri ed eventi a cui si partecipa, ma per il grado di coinvolgimento in un rapporto con le persone che ci troviamo davanti.

Al termine della conferenza, lo stesso vescovo ha presieduto l’Eucarestia, animata dalle comunità nigeriana e ghanese, nella Chiesa di S .Giacomo che ha anche ospitato un delizioso banchetto finale con specialità africane in un clima di convivialità fraterna.

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