P. Spadaro a Verona per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Si è svolto oggi, venerdì 27 gennaio, l’approfondimento sul tema della 56ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali (che ricorre il 21 maggio) con padre Antonio Spadaro, giornalista, teologo e critico letterario, direttore della rivista La Civiltà Cattolica.

Parlare col cuore:
Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)
Comunicare efficacemente nell’epoca della transizione digitale.
È stato il titolo del suo intervento tenuto alla Fondazione Toniolo di Verona in via Seminario, 8.

La conferenza, introdotta dal Vescovo Domenico, è stata preceduta da una Santa Messa per giornalisti e operatori della comunicazione presieduta dallo stesso Vescovo.

Il messaggio di papa Francesco per la Giornata delle comunicazioni sociali di quest’anno (diffuso come di consueto il 24 gennaio memoria di San Francesco di Sales) si pone in continuità con quello dello scorso anno, “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. Immersi nelle preoccupazioni quotidiane, gravate dalla crisi e da una guerra che coinvolge tutti, “parlare col cuore” diventa monito per guardare all’essenziale, a ciò che veramente permette di costruire un futuro di pace. Il valore della comunicazione passa per la porta stretta dell’essenzialità.

Parlare col cuore. Il messaggio di Papa Francesco

«Parlare con il cuore non è una deriva sentimentalista – ha spiegato padre Spadaro – Il cuore è la radice, il valore simbolico della capacità di vedere e ascoltare». Solo il cuore, dunque, può rischiare di approfondire, può discernere il vero dal falso, può interpretare: «è luogo di analisi e della comprensione della realtà» che è sempre più complessa, perché pervasa dal «rumore» dell’infodemia e delle polarizzazioni informative, che non fanno che accrescere le polarizzazioni sociali.

Una realtà che va prima di tutto accolta e ascoltata, da chi fa informazione. «Non si comunica senza muoversi, ascoltare, toccare, incontrare le persone come e dove sono». Perché la realtà indagata sorprende sempre e l’ascolto autentico permette di essere toccati e cambiati da chi si incontra.

Senza questo ascolto autentico – che è poi lo stesso promosso dal Sinodo – il rischio è quello di far scadere l’informazione nel chiacchiericcio e di limitarsi ad «origliare» solamente la realtà. «Rischiamo di essere soli insieme», di comunicare molto per non comunicare – cioè mettere in comunicazione – niente.

In conclusione il Vescovo Domenico ha affidato idealmente ai presenti la lettera apostolica Totum amoris est, pubblicata dal Santo Padre lo scorso 28 dicembre, nel 400° anniversario di morte di San Francesco di Sales, per valorizzare e ricordare l’esperienza di questo Santo per il quale “Tutto appartiene all’amore”.

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