8 ottobre

Ripianare il debito ecologico

L'approffondimento

Cosa si intende con “debito ecologico”? In cosa consiste? Un concetto complesso, ma con un elemento chiaro: è figlio di uno sviluppo micidiale e diseguale.

Se ne parlerà martedì 7 ottobre (ore 20.45) ai Martedì del mondo, l’approfondimento culturale
in Sala Africa presso i Missionari Comboniani Vicolo Pozzo 1, Verona

E in diretta YouTube sul canale dei MARTEDÌ DEL MONDO e sulla pagina Facebook I martedì del mondo

Conduce: Brando Ricci, giornalista di Nigrizia

Intervengono in presenza:

Jean Leonard Touadì, giornalista e docente universitario

In collegamento
Leonarto Becchetti, economista e docente universitario

Maria Dolores Sanchez Galera, ricercatrice al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale

Quello del debito ecologico è un concetto complesso. Coniato dagli attivisti latino-americani negli anni ’90, è citato con costanza da Papa Francesco da quasi dieci anni. Il Santo Padre lo ha inserito anche nella Bolla d’indizione del Giubileo 2025, insieme a un appello a “condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli”. Il termine rilanciato dal pontefice rimanda infatti all’idea del saccheggio delle risorse che il Nord globale ha condotto nei secoli – e che ha contribuito in modo decisivo al suo sviluppo industriale – e all’utilizzo ineguale delle risorse che ancora caratterizza il nostro mondo. E che rende i paesi ad alto reddito debitori del sud del mondo da cui origina il suo benessere. Ma questo concetto interseca anche la storia del debito estero: figlio a sua volta di questo sviluppo diseguale e al contempo, al giorno d’oggi, micidiale macchina per perpetuarlo.

 

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