Nel secondo giorno di pellegrinaggio di ascolto, solidarietà e vicinanza in Terra Santa, dopo la visita alla comunità della Nostra Signora della Visitazione di Zababdeh, la delegazione diocesana ha incontrato a pranzo le Suore Comboniane di Casa Betania e nel pomeriggio le suore Carmelitane del Padre Nostro e la Kehilla di Gerusalemme di San Simeone e Sant’Anna.
La comunità delle suore Comboniane presente a Gerusalemme Est è situata a ridosso del muro di separazione tra Israele e Palestina. Essa opera quotidianamente a fianco delle popolazioni beduine che vivono nel Deserto di Giuda, nella totale precarietà, senza diritti, in povertà estrema, e che in questo momento soffrono l’aggressività dei coloni. Durante la visita, le suore hanno raccontato la loro quotidianità fatta di semplice condivisione della vita con le comunità locali, il loro servizio – oltre che con i beduini – con gli immigrati asiatici che risiedono illegalmente sul territorio e la loro attività di insegnamento e di affiancamento alla chiesa locale.
La comunità delle suore Carmelitane presente sul Monte degli Ulivi, vicino la chiesa del Paternoster, invece, costituisce un segno di speranza e una presenza viva di preghiera e di intercessione per tutta la città e per il mondo intero.
La Kehilla di Gerusalemme di San Simeone e Sant’Anna è una piccola comunità (“kehilla” significa proprio comunità), un po’ nascosta e poco sconosciuta, di Cattolici che pregano e celebrano in lingua ebraica. A guidarla un sacerdote italiano, don Benedetto, che ha raccontato dei giovani filippini, nati in Israele da famiglie cattoliche, che compongono una buona parte della della Kehilla.
.