Da ventisette anni la Diocesi di Verona è presente con i propri Fidei Donum a Cuba, l’isola più grande dei Caraibi, impegnati in una missione di frontiera aperta dalla visita pastorale di Giovanni Paolo II a L’Avana nel 1998.
Don Simone Zanini e don Daniele Soardo, giunti sull’isola tre anni fa, nel 2021, e don Damiano Busselli arrivato lo scorso anno, affiancano la locale comunità cristiana della diocesi di Pinar del Rio condividendone gioie e fatiche e aiutandola a tenere viva la fiammella della fede. Una presenza che tesse la trama di un’amicizia tra la Chiesa di Verona e il popolo cubano, che sta vivendo una pesate crisi economica, alimentare e sociale. Oltre cinquant’anni di embargo statunitense, la situazione politica e militare assieme e la recente pandemia che ha ridotto il turismo, hanno portato la popolazione allo stremo.
La difficile situazione a Cuba è raccontata da don Simone Zanini, a Verona in queste settimane, in un’intervista raccolta dal Centro Missionario.
Don Simone, com’è fare il parroco a Cuba?
Più o meno come in Italia, solo che il contesto non è quello! La mia parrocchia si chiama San Hilarion de Guanajay, ed è nella diocesi di Pinar del Rio. Celebriamo l’eucaristia, ci occupiamo dei sacramenti e dei battesimi in modo particolare, ai quali tengono tantissimo i cubani. Ne abbiamo 15-20 ogni mese, però poi tutto si ferma li, non proseguono con la vita di fede e la frequentazione in parrocchia. Abbiamo il catechismo per ragazzi e giovani, il gruppo liturgico, la formazione degli adulti, un’attività di supporto alimentare con una mensa 3 volte la settimana a persone che hanno delle difficoltà e un’attività ricreativa di supporto per un gruppo di bambini che arrivano da famiglie che vivono condizioni particolarmente critiche.
È una parrocchia grande la tua?
26 mila abitanti, tutti cattolici sulla carta (99% hanno il battesimo per tradizione… e per scaramanzia) ma solo l’1% praticanti. Tutti i cubani sono molto devoti ai Santi e alla Madonna, in particolare alla Virgen del Cobre, santuario nazionale.
Quali sono le difficoltà oggi del vivere a Cuba?
Cuba vive una gravissima crisi economica, il turismo non si è più ripreso dopo il covid, ed era l’unica fonte significativa di reddito per il paese. La crisi innescata dal COVIC fa ancora sentire le sue conseguenza e la gente fa fatica a procurarsi il cibo e a trovare tutte le medicine. Come chiesa cattolica stiamo facendo la sua parte come tante altre istituzioni.
I giovani verso dove migrano?
Stati Uniti è la meta preferita e poi la Spagna perché è più facile avere il visto. Sono andato a Miami a trovare la diaspora della mia parrocchia, una comunità molto grande, attiva e unita anche nell’aiutare chi è rimasto a San Ilarion. Fanno addirittura la festa patronale. Due anni e mezzo fa quando con don Daniele Soardo sono arrivato in parrocchia, il gruppo dei catechisti era composto anche da 9 giovani, tutti molto bravi e coinvolti. Di questi 9 ne è rimasto solo 1, gli altri sono all’estero. In questa situazione è un po’ difficile organizzare le attività pastorali.
Paolo Annechini
Per approfondimenti: Scheda della missione veronese a Cuba