“Laceratevi il cuore e non le vesti”. Il video messaggio del Vescovo Domenico

IL CUORE E NON LE VESTI

“Laceratevi il cuore e non le vesti”, ammonisce il profeta Gioele (Gl 2,13), alludendo a quanti – in modo teatrale – si strappavano le vesti di dosso per mettersi a nudo davanti a Dio. La sovraesposizione dei corpi è tendenza diffusa anche oggi sia pure in contesti diversi da quello religioso. Come il ragazzo/a che posta su FB la sua foto senza veli. O come la pornografia on line che ostenta le forme dell’amore, mentre ne smarrisce l’incanto. Si va così verso una visione “cosificata” delle relazioni tra uomo e donna, fatta di aggressività e pretese, che allontana dalla tenerezza e dall’incontro.

La follia di “corpi senz’anima” impone “una inversione ad U”: dall’esterno all’interno perché ciò che è decisivo nella vita è solitamente invisibile. Se, infatti, non si arriva al cuore di ciascuno, l’amore non si accende, anzi si raffredda.

Gli affetti del mondo sono a rischio quando viene meno la forza invisibile del cuore, che va ‘lacerato’ se non si vuol infierire sugli altri. Di fronte a tale ‘raffreddamento’, ci vuole un tempo per provare a “scongelare” il cuore, riprendendo il contatto con sé stessi e, quindi, con Dio.

In concreto, Gesù (Mt 6,1-6.16-18) suggerisce tre esercizi di “riscaldamento”: l’elemosina, la preghiera, il digiuno. L’elemosina fa contenti quando condividiamo con gli altri piuttosto che accumulare ciascuno per sé, deforestando quello che ci sta tutto intorno. La preghiera sottrae alla dipendenza dalle varie forme di sostanza e restituisce lucidità e coraggio. Il digiuno elimina il superfluo per non barattare la nostra libertà in nome di un consumismo ormai divenuto inelegante.

22 febbraio 2023

Domenico, vescovo

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