Il papa si rivolge agli operatori della comunicazione cattolica

Formazione, tutela e testimonianza

Udienza 23 novembre

Giovedì 23 novembre papa Francesco ha ricevuto in udienza i rappresentanti della comunicazione cattolica, in particolare quelli che fanno riferimento alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) e al circuito televisivo italiano di emittenti cattoliche “Corallo”.

Il papa, giunto in anticipo all’appuntamento in sala Clementina, si è rivolto ai presenti e non solo, esprimendo il suo “apprezzamento per il vostro lavoro quotidiano nel mondo della comunicazione” in particolare nel testimoniare “il desiderio di raggiungere le persone con attenzione e vicinanza, con umanità” nell’orizzonte di “mettere in comune, tessere trame di comunione, creare ponti senza alzare muri”.

Quindi, ha indicato tre sentieri da non perdere di vista per custodire “l’impegno per la promozione della dignità delle persone, per la giustizia e la verità, per la legalità e la corresponsabilità educativa”: formazione, tutela e testimonianza.

Riguardo la formazione ha sottolineato che si tratta di “una questione vitale. In gioco c’è infatti il futuro della società. La formazione è la strada per connettere le generazioni, per favorire il dialogo tra giovani e anziani, quell’alleanza intergenerazionale che, oggi più che mai, è fondamentale”. Ha quindi proposto una “ecologia della comunicazione” visto che “Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società”.

Circa la tutela ha affermato che “è fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti, soprattutto le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le persone con disabilità, e li proteggano dall’invadenza del digitale e dalle seduzioni di una comunicazione provocatoria e polemica” e ha aggiunto: “È una questione di democrazia comunicativa”.

Infine, il sentiero della testimonianza, sull’esempio del Beato Carlo Acutis: “Quel giovane non è caduto in trappola, ma è diventato un testimone della comunicazione. La testimonianza è profezia, è creatività, che libera e spinge a rimboccarsi le maniche, a uscire dalle proprie zone di tranquillità per rischiare”.

Qui il discorso completo.

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